La rivista di architettura e design Abitare ha raccontato, in una meravigliosa intervista la vita di Sergio Marcantoni, l’inventore della Zanzariera Plissettata SharkNet.
La storia di Sergio Marcantoni raccontata nell’articolo è particolarmente affascinante perché parte dalla fondazione della DFM e dell’invenzione di SharkNet la Zanzariera Plissettata originale.
E’ stato complicato catturare l’attenzione di Sergio perché:
Ma non ci siamo persi d’animo e siamo entrati nell’ufficio di Sergio per chiedergli di raccontarci tutte le avvincenti fasi che hanno portato alla realizzazione dei suoi progetti.
Ci siamo resi conto fin da subito che questa storia sembra un film perché Sergio, con la sua incredibile forza d’animo, ha iniziato a parlare di una esperienza unica.
Siamo stati catapultati in un film di Hollywood!
Ecco a voi questa meravigliosa storia partendo da:
I primi anni ’80: Una carriera di successo
Negli anni Ottanta, il nostro eroe, Sergio Marcantoni, aveva un posto fisso di tutto rispetto: lavorava per conto del Governo italiano, presso il Centro Sperimentale Metallurgico. L’ambiente gli piaceva, dato che si occupava di condurre delle ricerche e al contempo godeva dei diritti e dei benefici riservati ai dipendenti statali. Insomma, Sergio non aveva nulla di cui preoccuparsi e avrebbe potuto continuare a vivere in quella maniera, senza preoccupazioni finanziarie e occupandosi di ricerca.
All’età di 35 anni era già padre di Paolo e sua moglie era in attesa del loro secondo figlio, Marco. Nonostante il posto fisso ben pagato, ancora oggi massima aspirazione dei più, Sergio non era soddisfatto della sua vita lavorativa.
L’ardua decisione che cambiò tutto
Quando gli abbiamo chiesto di raccontarci questa storia, ecco cosa mi ha detto Sergio:
“Nel 1983 presi la decisione definitiva: lasciare il lavoro. Ricordo ancora che il giorno in cui mi recai al lavoro deciso a portare a dare un taglio definitivo alla mia carriera, continuavo a chiedermi −Perché lo sto facendo? Cosa sto facendo? −Avevo trascorso 11 anni a lavorare presso il Centro Sperimentale Metallurgico e mi avevano trattato davvero con i guanti. Volavo da un Paese all’altro, dormivo in luoghi spettacolari, mangiavo magnificamente in posti di lusso, il lavoro continuava ad entusiasmarmi. A dispetto di tutto ciò, ho deciso di fare un completo salto nel buio: presi la liquidazione e decisi di investire l’intera somma per dare inizio a una nuova elettrizzante esperienza. La mia impresa.
Una decina di anni dopo, tutto pare aver preso la giusta piega
Sergio ha cominciato a tirar su un’impresa di accessori per tende da interni.
Lavorava tantissimo sia a Roma che in Provincia e, poco dopo, l’attività aveva già preso piede, tanto che gli introiti gli consentivano di investire ulteriori fondi e concretizzare le proprie idee sulla sua prima invenzione: gli anelli per le aste delle tende.
Nessuna novità in sostanza, perché gli anelli per tende già c’erano sul mercato, ma lui aveva concepito a un’innovazione sostanziale.
Negli anni 2000 i primi problemi: le copie dei cinesi, più economiche
I cinesi cominciarono a copiare l’idea quando, in concomitanza con la decadenza del brevetto, le vendite iniziarono a crollare irrimediabilmente:
“Tutti gli investimenti andavano sempre ai fondi per l’impresa” – dice Sergio– “e quando le vendite iniziarono a calare perché la nostra idea era stata copiata, l’apprensione e l’angoscia non mi abbandonavano mai. Non mangiavo e non rivolgevo più la parola ai miei famigliari, ma al lavoro tentavo di ostentare spensieratezza e tranquillizzare gli altri, nell’intento di celare la verità ad occhi esterni.
Fu lì che mi venne un’idea e decisi di investire tutto su questa”.
Non aveva infatti mai accantonato l’idea della zanzariera plissettata, elaborata negli anni precedenti.
I tempi erano cambiati, ci si affacciava ad una nuova era e per questo c’era bisogno quasi di un miracolo.
Allora è questa l’arma segreta del protagonista del prode Sergio?
Il nostro protagonista si stava già occupando di vendere le zanzariere avvolgibili, acquistandole da quegli stessi produttori che ora erano diventati suoi competitor. Per via dei problemi cui davano origine queste ultime, Sergio iniziò ad avvertire la necessità di dare vita a qualcosa di innovativo. Lui la racconta così: “Il problema principale con le zanzariere a rullo era (ed è tuttora), la tensione che viene accumulata nella molla quando vengono aperte, e il modo in cui quest’energia viene rilasciata quando le si riavvolge, sono seriamente pericolose!
Ebbi un’intuizione: se avessi creato qualcosa di analogo alle tende plissé, avrei potuto fare in modo che le tende si fermassero a qualunque altezza, senza il rischio di dare vita a una sorta di tagliola, come accade tuttora con le zanzariere a molla.
In un primo momento, pensai al prodotto proprio come a delle tende plissé, con l’apertura dall’alto verso il basso. Il problema però era capire come movimentare la zanzariera agevolmente e renderla comodamente operativa; sembrava piuttosto scomodo movimentare un articolo posto ad altezze rilevanti. Pensai quindi di impegnarmi a fondo nella creazione di una versione laterale che fosse possibile movimentare da più punti, che non rientrasse in maniera violenta e che di conseguenza fosse pienamente affidabile dal punto di vista della sicurezza.
Ricordo ancora che trascorrevo nottate intere a lavorare sul progetto, senza sosta, dopo massacranti giornate di lavoro. Eppure continuavo a pensare alla mia creatura.
Poi si accese la lampadina.
A quel punto tutto mi era chiaro.
Ci sono voluti 12 anni per mettere a punto il mio progetto.”
La nascita della prima zanzariera plissettata italiana
“Nel 2003, il mio progetto iniziava lentamente a concretizzarsi. Ricordo che, come sempre, avevo impiegato tutte le risorse finanziarie a mia disposizione per la realizzazione degli stampi in plastica per gli accessori, le matrici dell’alluminio e infine per rifornire il magazzino con tutti i materiali necessari. Adesso mancava solo una cosa.
La rete.
Decisi di rivolgermi a un’azienda italiana già affermata nel campo dei tessuti, che si occupava di frequente di plissettare il poliestere.
Siamo rimasti in contatto per un anno e, dopo una serie di esperimenti condotti sul materiale, ci accordammo in modo che la prima consegna sarebbe stata effettuata nel gennaio del 2004. Andai subito a depositare il brevetto della mia creazione e iniziai a lavorare sulla rete di clienti e a spendere parte delle mie risorse economiche per il marketing, registrando il nome della mia nuova invenzione: Blockfly.”
Ecco il cattivo di turno che tenta di affondare il nostro prode inventore
“Eravamo a gennaio 2004 e stavo aspettando che arrivasse la rete plissettata. Mancava solo quella e finalmente ricevetti la chiamata dell’amministratore dell’azienda produttrice che doveva inviarmi il prodotto.
Risposi entusiasta al telefono e dissi:
Dall’altro capo del telefono la voce, quasi anonima ed inespressiva, dell’amministratore, mi rispondeva:
L’amministratore non mi rispose. Ero solo con la mia disperazione e a lui di certo non importava!
Con le mani nei capelli e lo sguardo fisso nel vuoto ho vissuto uno dei momenti più terribili di tutta la vicenda. Al solo pensiero, ancora oggi mi sento male.
Ecco che cominciavano ad assalirmi paure e brutti pensieri; ho cominciato a riflettere su tutto quello che avevo rischiato fino a quel momento, ai 15 anni prima, quando avevo lasciato il mio bel lavoro fisso, alla famiglia e agli amici che contavano su di me anche in azienda.”
Il cattivo di turno in quel momento della vita di Sergio era proprio l’amministratore di questa azienda.
La magia però deve ancora avvenire, perché Sergio ha patito tante sofferenze e angosce in quel periodo.
Ma il nostro prode non molla
Subito dopo, non perdendosi d’animo, ecco cosa ha fatto per trovare la rete plissettata:
“Non volevo più essere la vittima inconsapevole dell’incompetenza di terze parti.
Presi l’iniziativa di comprare una macchina per plissettare la rete e capire il modo in cui farlo all’interno della mia stessa azienda.
Siamo arrivati ad avere 5 macchine, mentre tutti gli altri si affidano ancora ad aziende esterne per l’acquisto del prodotto finito.
Questa è la sfida più importante che abbia mai vinto; nessuno è ancora riuscito a raggiungere gli stessi risultati. Ciò mi ha dato la possibilità di scoprire e creare un nuovo tipo di rete plissettata, che non accumula polvere ed è resistente all’acqua, e che abbiamo quindi deciso di chiamare IdroScreen™.
Zanzariere plissettate SqualoNet oggi
“Oggi abbiamo le Zanzariere Plissettate SqualoNet proprio per i motivi sopra descritti. La mia inventiva e la mia costanza hanno reso possibile che avvenisse questa magia.
Anche quando ero da solo e a corto di denaro, mi sono fatto forza rimboccandomi le maniche, senza perdere la mia verve e le speranze.
Il fato sembrava essermi avverso, ma proprio questo mi ha spinto a ideare, progettare e installare la prima vera macchina di per assemblaggio automatico di zanzariere plissettate.
Gli investimenti sono l’arma vincente e quindi non ho mai smesso di inventare nuovi metodi durante le mie notti insonni.
Dopo tanti anni, oggi, la Zanzariera Plissettata è sempre al centro dell’attenzione da parte di aziende di piccole e grandi dimensioni, avendo un successo sempre maggiore. Oggi, il mio progetto di zanzariera plissettata viene replicato da molti.
Sembra essere la biblica e proverbiale lotta dell’Uomo contro i Giganti.
Sono solo un inventore, ma non sempre l’inventiva è sufficiente per prevalere sul gigante cattivo.
Preso atto della disparità di questa lotta, ho deciso di affidarmi a mio figlio Marco e all’ufficio Marketing perché studiassero una strategia che mi consentisse di avere una marcia in più.
La guerra è iniziata con le grandi potenze, che con le loro immense risorse economiche hanno cercato più volte di offuscare la Zanzariera Blockfly, replicandola in mille modi diversi.
Ecco perché il nome Blockfly ha cessato di esistere.
Vogliamo però che la nostra zanzariera abbia ancora più visibilità. Ragion per cui abbiamo migliorato la rete IdroScreen™ e dato vita a un altro brand: oggi la nostra Zanzariera Plissettata sarà provvista di una rete di qualità ancora superiore e verrà chiamata SqualoNet.
Voglio pensare sempre in grande e vorrei che tutta l’Italia iniziasse a identificare l’originale e unica zanzariera plissettata da 22 mm come la SqualoNet – la Zanzariera Plissettata Originale.”
Ed ecco la storia di Sergio Marcantoni, un imprenditore italiano che nonostante tutte le avversità non si è mai arreso e ha puntato tutto sull’inventiva!
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